13/12 maggio 2024, Don Bosco Parco Liberato
"Come posso con la mia libera presenza non ostacolare la libera presenza dellx altrx?"
Due giorni sulla violenza di genere e poliziesca
Poco più di un mese fa, la resistenza del parco Don Bosco ha dovuto misurarsi, nel giro di meno di 48 ore, con un violento tentativo di sgombero e con il pestaggio e l'arresto nottetempo di Gio, un ragazzo che presidiava il parco.
Domenica e lunedì, anche in occasione della prima udienza del processo a Gio, abbiamo deciso di riprendere in mano le fila di un discorso sulla violenza che opprime i nostri corpi e reprime le nostre forme di vita. Due giorni di attività, laboratori, letture e dibattiti che intendono indagare, ma soprattutto far emergere, la violenza subita da chi manifesta il proprio dissenso in un luogo che vuole proteggere e proteggersi dalla devastazione indiscriminata delle istituzioni e del patriarcato.
Nel susseguirsi delle vicende che hanno contornato la nostra lotta, siamo passatx dal difendere "solo" un parco a sperimentare e creare un altro modo di abitare lo spazio urbano e le relazioni interpersonali.
Dalla difesa delle piante e degli animali del parco fino alla difesa dagli abusi di un sistema petrol-sesso-razziale, come direbbe Paul Preciado, chi presidia il parco cerca di affermare la complessità che permea il vivere tra esseri viventi umani e non, il bisogno di interagire con ascolto e rispetto dei nostri corpi e degli spazi che essi attraversano; perchè è proprio sui nostri corpi, così come sui territori, che il potere, il controllo e il dominio agiscono.
Lottare contro questi elementi significa imparare a riconoscerli, nella consapevolezza che quando parliamo di violenza strutturale implichiamo la possibilità che anche noi, imbevuti della cultura patriarcale a cui apparteniamo, a volte inconsapevolmente, riproduciamo e perpetuiamo le dinamiche di potere machiste e oppressive che vogliamo combattere.
Sentiamo dunque la necessità di continuare a nutrire un percorso comune che ci permetta di decostruirci, interrogarci e confrontarci sui possibili modi di vivere la lotta. Per riappropriarci della violenza, risignificandola come strumento con cui estirpare l'oppressione in tutte le sue forme; per rispondere in modo nuovo rispetto al passato; per ri-immaginare forme di abitare lo spazio e di fare fronte a un sistema autoritario sempre più tossico e repressivo.
PROGRAMMA
Domenica 12
11:00 Presentazione della giornata
11:30 Laboratorio sul consenso
11:30 Laboratorio separatista di empoderamento, partenza dal parco
13:30 Pranzo bellavita
15:30 Letture e condivisioni a partire da testi sulla violenza machista e di stato
17:30 Scrittura collettiva di testi e cartelloni per il parco, a partire dai contenuti della giornata
21:00 Cena benefit spese legali
Lunedì 13
14:00 Presidio davanti al tribunale in via d'Azeglio 56 in supporto a Gio nel corso della prima udienza del processo a suo carico
18:30 Condivisioni e dibattito su polizia e repressione al parco, ospiti Simone Tuzza ed Enrico Gargiulo (autori di Polizia: un vocabolario dell'ordine)
21:00 Cena benefit spese legali