𝗥𝗮𝘇𝘇𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝘀𝘂𝗯𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗳𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗲 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲
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𝗗𝗶𝘀𝗰𝘂𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮
𝗥𝗮𝘇𝘇𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝘀𝘂𝗯𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗳𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗲 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲
con Anna Curcio
𝗠𝗲𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲𝗱ì 𝟮𝟮 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼
@ Zamboni 34, 𝗈𝗋𝖾 𝟣𝟩:𝟢𝟢
Ramy Elgaml, è stato ucciso nella notte dello 24 novembre dal razzismo istituzionale e per mano della polizia. Il razzismo istituzionale si organizza attorno alla linea del colore: sfrutta e ricatta nella vita di tutti i giorni (lavori di merda, fai il bravo sennò te ne torni al tuo paese), ma può anche uccidere. “Razzismo istituzionale non è un’invettiva, ma una pacata definizione sociologica. Ora la verità è sotto gli occhi di tutti. Ramy non è morto. Ramy è stato ucciso. Non si è trattato di una fatalità, ma di un omicidio. Un omicidio di Stato. E tuttavia, non c’è affatto giustizia”(*).
Gli attacchi di Libero, de il Giornale e di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia al volume “Maranza di tutto il mondo, unitevi!”, che presenteremo mercoledì 22 gennaio in università (assieme a “L’Italia è un paese razzista”) con Anna Curcio, mettono in evidenza la paura che la destra al governo nutre per le rivolte dei Maranza: classe o minoranza pericolosa. E, certamente, la risposta che i cortei in tantissime città hanno dato all’omicidio di Ramy non fa che confermare l’incubo della destra; dove qui a Bologna, contesto di cui possiamo parlare, si è verificato un protagonismo indiscusso di questi giovani rivoltosi delle periferie
Ci interessa, allora, riflettere, comprendere, indagare questo protagonismo riottoso di una "generazione di giovani donne e uomini razzializzati che non sono più disposti a vivere le condizioni di subordinazione e sfruttamento dei propri genitori e si prendono, talora in forme terribili, ciò che è loro negato"(*).
Non siamo ingenui, né idealisti: lo sappiamo che in università, alle lezioni e in aula studio di Maranza non ne vediamo. E lo sappiamo che tra "noi" e "loro" c'è molto poco in comune. Non ci interessa, allora, fare voyeurismo, poverty porn o true crime: feticizzando e idealizzando un soggetto e proiettandogli addosso quello che noi giovani studenti universitari facciamo male: ribellarci e incazzarci. Ci interessa iniziare a riflettere a partire da quello che sta realmente contestando nella nostra società, nella nostra città, a casa nostra: il razzismo, per capire quali scenari e futuri ci aspettano. Perché la questione centrale del XXI secolo è la questione della linea del colore.
(*). Da questo articolo https://www.machina-deriveapprodi.com/post/la-destra-e-l-incubo-dei-maranza, di cui consigliamo la lettura prima dell’incontro