Almeno i Clash erano gratis!
Almeno i Clash erano gratis!

Dal concerto del 1 Giugno 1980 dei Clash in Piazza Maggiore, al tentativo dei RadioHead a nel 2012, a quello dei CCCP del 21 Maggio 2024.

Com’è cambiata la Piazza e la Città; da luogo inclusivo e gratuito, ad esclusivo, a pagamento, da patrimonio cittadino comune, a punto strategico del marketing turistico locale.

Ne discuteranno animosamente (in ordine A-Z):
𝗠𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗕𝘂𝗱𝗮 (Giornalista e critico musicale > Lotta Continua / Paese Sera)
𝗟𝗮𝘂𝗿𝗲 𝗱𝗲 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗶𝘀 (Attack Punk Records / fondatrice e batterista dei RAF Punk)
𝗦𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗼 '𝗦𝘁𝗲𝗻𝗼' 𝗖𝗶𝗺𝗮𝘁𝗼 (Membro e fondatore Nabat - Bologna)
𝗠𝗮𝘂𝗿𝗼 𝗙𝗲𝗹𝗶𝗰𝗼𝗿𝗶 (Consulente organizzazione concerto Clash 1980 / Ass.re alla Cultura e Paesaggio Regione Emilia Romagna)
𝗔𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗥𝗼𝗻𝗰𝗵𝗶 (Già Ass.re alla Cultura del Comune di Ferrara, della Regione Emilia Romagna, e del Comune di Bologna)
𝗢𝗱𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗥𝘂𝗯𝗶𝗻𝗶 (Fondatore Italian records / Digital Humanities e Musica presso Regione Emilia Romagna)
𝗛𝗲𝗹𝗲𝗻𝗮 𝗩𝗲𝗹𝗲𝗻𝗮 (Fondatrice Attack Punk Records e RAF Punk / produttrice dei primi 4 dischi dei CCCP)
Moderatore dell’incontro >
𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗮𝗿𝗶 (Professore Associato UNIMORE / ex bassista dei Bacteria - Attack Punk Records)
Introduce >
𝗠𝗮𝘂𝗿𝗼 𝗕𝗼𝗿𝗶𝘀 𝗕𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗮 (Link 30 - One Boris - Istigazione Culturale 414)

A conclusione dell’incontro verrà proiettato il servizio di 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗠𝗶𝗻𝗮' con l’intervista ai Clash, realizzato e poi trasmesso per il programma MIXER.

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𝗣𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗠𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗮 "𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼" 𝗮 "𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼", da accessibile a chiunque senza limitazioni (se non quelle stabilite dai codici civili e penali ), a Piazza il cui accesso viene regolamentato secondo le condizioni fissate dal gestore temporaneo, ovvero l’organizzatore (privato) del concerto dei CCCP, che in questo caso prevede per la prima volta nella storia della città il pagamento di un biglietto per accedere al suo luogo più simbolico e diventa un precedente a cui ne potranno seguire altri.
Una scelta che forse sarebbe già stata fatta per il concerto dei Radiohead nell’estate del 2012, mentre era Assessore alla cultura Alberto Ronchi, quando però si decise poi di spostare il concerto della band inglese da Piazza Maggiore al Parco Nord per motivi di sicurezza legati al terremoto che pochi mesi prima colpì parte dell'Emilia e che fu percepito fortemente anche a Bologna.
Sfumò quindi il grande evento nella piazza grande della città, che già allora rievocava i fasti del celebre concerto dei Clash organizzato nel 1980 dal complice incontro tra l'intraprendente Mauro Felicori emissario di un PCI in cerca di riappacificazione con i movimenti extraparlamentari, e il giornalista e scrittore Massimo Buda, sua la famosa - Antologia Rock ( Newton Compton Editori, 1981 ) - consulente e suggeritore, poco occulto, del gruppo al Partito, che poi intervistò Joe Strummer per Lotta Continua!
Il concerto dei Clash era previsto come momento clou all’interno di una rassegna “Ritmicità”, a cura tra gli altri di Oderso Rubini , dove si metteva in campo tutta l’iper-creatività che avrebbe poi creato il mito della Bologna anni 80, e che vedeva diverse strutture ed etichette discografiche dietro a tutto l'evento con il Comune capofila.
Un evento articolato in cui l’obiettivo non era solo organizzare una grande giornata di musica ma di ricucire la spaccatura fra sinistra storica, istituzioni locali e movimenti giovanili, tutto in un solo colpo, anzi in un solo concerto.
Il reportage testuale di questo importante concerto, che ha determinato una serie di azioni e reazioni che influenzano ancora oggi la vita culturale e controculturale del paese, è contenuto nel libro - Bologna 1980. Il concerto dei Clash in Piazza Maggiore nell'anno che cambiò l’Italia (Goodfellas, 2020)- scritto dallo stesso Oderso Rubini a quattro mani con Ferruccio Quercetti
Il 21 Maggio al termine di questo incontro in Piazza Maggiore si terrà quindi il primo evento a pagamento e sarà quello proprio dei CCCP .
Un gruppo formatosi nell'appennino reggiano ma discograficamente nato a Bologna grazie all’Attack Punk Records e al fiuto di Helena Velena, che capì immediatamente la portata della loro musica.
La seminale etichetta autoprodotta composta inoltre da Carlo Chiapparini e Laure de Lauris fu un’esperienza che coinvolse gran parte del movimento anarcopunk di quel periodo in un’azione
collettiva, che non voleva privilegiare nessuno dei gruppi prodotti a scapito di altri.
La prima uscita che dette il via a questa fucina fu “Schiavi nella città più libera del mondo” (omonimo titolo del recente libro scritto da Laura Carroli edito da Agenzia X ) nel quale compaiono 4 band
bolognesi: Stalag17, Bacteria, Anna Falkss e Raf Punk.
Come fu collettiva anche la contestazione al concerto dei Clash del 1980 che comprese tutto il movimento punk dagli anarchici ai nichisti, rappresentati da Stefano 'Steno' Cimato, poi leader dei
Nabat, che ancora oggi con il suo gruppo calca i principali palchi punk oi italiani ed europei.

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𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗮𝗱 𝗜𝗻𝘀𝘁𝗮𝗴𝗿𝗮𝗺 𝗶𝗻 𝟰𝟰 𝗮𝗻𝗻𝗶.
Questi testimoni e protagonisti s'incontrano dopo 44 anni non solo per ripercorrere quei momenti ma anche per ragionare anche su com'è cambiato lo spazio pubblico e la società dello spettacolo, nel suo rapporto con le subculture musicali, dalla generazione punk, all'attuale digital-elettronica.
I gruppi di giovani, un tempo definiti teddy boy, mod, punk, skinhead, oggi passano meno tempo in giro, per strada, e i luoghi di incontro sono cambiati, si è passati dalle piazze, ai club, ai centri sociali, ai negozi di dischi ( vedi a Bologna il Disco D’oro) alle piattaforme dei social network, dove si formano reti che condividono lo stesso interesse, coltivandolo in gruppi privati e pubblici, intorno a un personaggio famoso, un brand, un prodotto, alle volte ad un evento musicale.
I “regaz e le girls (ragazzi e ragazze) oggi mescolano tutto in forme non direttamente riconoscibili come un tempo ma in un modo e mondo più “fluido”.
Non si sentono più parte di un unico gruppo delimitato con cui si identificano, ma attraverso il web e i social network possono far parte di diverse comunità online legate ad interessi differenti, che
coltivano contemporaneamente, senza distinzioni.
Forse, è proprio questo movimento fluido che definisce il nuovo modo di espressione dei giovani, oggi individualisti attivi e al contempo creatori e destinatari di nuovi modi di comunicare, fatti di guerriglia semiotica, social network e comunicazione virale.
Non sono solo coinvolti in nuove mode o tendenze, ma sono anche comunicatori di esse, sotto forma degli odierni influencer, promotori dell’aspetto più commerciale e consumistico di questa che oggi si può definire subcultura globale digitale, dove di sotterraneo e nascosto per la natura stessa dell’ambiente world wide web c’è poco o nulla, ed in cui i testimonial (musicali e di costume) svettano nelle classifiche sia musicali, che di followers e likers, sovrapponendo e mescolando piani e ruoli.
Tutto in magma turbo-capitalistico che fagocita ciò che può essere ascoltabile e vendibile, identità, significati e stili compresi (cit.Dick Hebdige).

Di questo e di altro si parlerà il 21 Maggio alle ore 18 nell’area esterna del centro Sociale della Pace di via del Pratello (già ex Pavese) con la moderazione di Federico Montanari, oggi Professore Associato all’ UNIMORE di Reggio Emilia, ieri ex bassista del gruppo punk Bacteria anche questo della progenitrice
Attack Punk Records.
Introdurrà il variegato parterre Mauro Boris Borella, organizzatore dell’incontro insieme a Guido Trippo Cristini, responsabile della rassegna Bookmakers, il primo nell’occasione lancerà la sua nuova creatura Istigazione Culturale 414 , nome e numero declinati dall'omonimo articolo del codice penale.
Una struttura di organizzazione e comunicazione atta a stimolare le persone a commettere atti culturali pungenti come questo.
Primo di una lunga lista a venire, come il successivo 30 ennale del Link, che si terrà proprio come il concerto dei Clash il Sabato 1 giugno 2024.

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Evento organizzato da; 𝗕𝗼𝗼𝗸𝗠𝗮𝗸𝗲𝗿𝘀
e 𝗜𝘀𝘁𝗶𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝟰𝟭𝟰
www.istigazioneculturale.org

7 mesi fa
Centro Sociale della Pace
Via del Pratello 53
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