Amazzonia. Viaggio al centro del mondo
Amazzonia. Viaggio al centro del mondo

La lotta per la foresta è la lotta contro il patriarcato, contro il femminicidio, contro il razzismo, contro il binarismo di genere. E anche contro la centralità della persona umana. Questo libro, in più di un senso, porta con sé il desiderio di rendere l’Amazzonia una questione personale per chi lo legge.

Incontro con Eliane Brum in occasione della presentazione di Amazzonia. Viaggio al centro del mondo , traduzione dal portoghese di Vincenzo Barca, Giacomo Falconi, Sellerio 2023.
Dialogano con l’autrice, Alessia di Eugenio, Giacomo Falconi e Camila de Almeida.

«Ho imparato a osservare Altamira per capire ciò che stava accadendo nel mondo – e per prepararmi», scrive Eliane Brum. Il suo libro è una feroce testimonianza, un testo appassionato e trascinante, in cui la voce della scrittrice si mescola a quella dell’attivista politica per gridare l’assoluta urgenza, per l’Amazzonia e per il futuro del pianeta, di prendere misure che invertano le politiche di sfruttamento selvaggio del territorio e di deportazione delle popolazioni dell’Amazzonia, che hanno trovato sostegno durante la presidenza di Luiz Inácio Lula e che si sono consolidate negli anni del governo Bolsonaro, accusato di genocidio, nell’ambiguo disinteresse del mondo intero.
Brum racconta la natura e gli elementi, gli animali e le persone, mette in gioco se stessa senza pudori e in un’autoanalisi cruda. Ci narra il suo trasferimento da São Paulo alla città di Altamira, lungo il fiume Xingu, devastata dalla costruzione di una delle dighe più grandi al mondo. Qui inizia a percepire il saccheggio della natura come il saccheggio del suo stesso corpo, a sentirsi parte di una realtà più grande, a identificarsi negli abitanti della foresta, nelle loro lotte, e poi nella foresta stessa, perché l’Amazzonia le salta dentro «come un anaconda che attacca», scompone la sua identità, le cambia il linguaggio, la struttura del pensiero, in un pro-cesso sorprendente. «È importante non sentirsi a proprio agio», scrive. «Ciò che non ci sorprende non ci trasforma». E la sorpresa, fino all’estremo del disagio e della paura, è una delle energie fondamentali che attraversano il suo discorso, che tutto mette in discussione: la possibilità di essere bianchi senza essere violenti, l’ipocrisia dell’economia equa e solidale, la falsità di una produzione ecologicamente sostenibile. È una illuminante testimonianza che edifica un pensiero poetico e politico, e che sancisce con forza e vitalità quanto l’Amazzonia, come realtà e come simbolo, sia essenziale alla continuità e allo sviluppo dell’umanità e del pianeta che la ospita.
Titolo originale: Banzeiro òkòtó. Uma viagem à Amazônia Centro do Mundo

Eliane Brum è nata a Ijuí, nel sud del Brasile, nel 1966. Lavora dal 2010 come reporter freelance occupandosi in particolare di Amazzonia e di periferie urbane. Collabora con El País e The Guardian e i suoi articoli appaiono anche sulla rivista Internazionale. Ha pubblicato un romanzo, Uma Duas (2011), e varie raccolte di interviste e reportage. Un suo testo è uscito in Italia in Dignità! Nove scrittori per Medici senza Frontiere (Feltrinelli 2011). Ha vinto moltissimi premi nazionali e internazionali di giornalismo. Le vite che nessuno vede (Sellerio 2020) è stato selezionato per il National Book Award 2019 ed è stata tradotta in numerosi paesi. Nel catalogo di questa casa editrice anche Amazzonia (2023). Oggi vive nel cuore della foresta amazzonica, nella città di Altamira. Eliane Brum che è tra le fondatrici del progetto e del portale Sumaúma di giornalismo militante sulla e dall'Amazzonia.

Giacomo Falconi è un traduttore editoriale socio AITI. È specializzato in scouting di autori lusofoni e ispanofoni e traduce narrativa per diverse case editrici. Tra gli altri, ha tradotto Aratro ritorto di Itamar Viera Junior per Tuga Edizioni, vincitore dei premi LeYa, Jabuti e Oceanos e Malgrado tutto di Julián Fuks per Quarup, vincitore dei premi Jabuti, José Saramago e Anna Seghers. Insegna traduzione specializzata e tiene un seminario di traduzione editoriale presso il Dipartimento di interpretazione e traduzione di Forlì, Università di Bologna.

Alessia Di Eugenio è ricercatrice presso il Dipartimento di Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne dell’Università di Bologna. Si occupa di letterature e culture dei paesi di lingua portoghese. Le sue ricerche si concentrano soprattutto sulla letteratura brasiliana contemporanea e sulle letterature indigene. Si occupa di studi decoloniali, letterature femministe e "minori" nel contesto lusofono.

Camila de Almeida è insegnante di portoghese presso l'Università di Bologna e presso l'Università degli Studi di Firenze. Dal 2019 al 2023, vincolata al Ministero degli Affari Esteri del Brasile, si è occupata dell'organizzazione di attività volte alla promozione e diffusione della letteratura e della cultura brasiliana presso l'Instituto Guimarães Rosa. I suoi interessi di ricerca sono concentrati soprattutto sull'inclusione di testi letterari nei libri di testo di portoghese come lingua straniera e sulla produzione di materiale didattico, con una particolare attenzione alla giustizia sociale.

1 anno fa
Biblioteca Amilcar Cabral
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