Camere d'aria, Via Guelfa 40/4
3 Marzo
Dalle 20:30
BABIS!
Documentario, finzione, animazione | 80minutes | Vo italiano e francese con sottotitoli
Ouverture musicale dal vivo a cura di ASCARI e Antonello Manzo
La storia
Sono sporchi, puzzano, sono accattoni, ladri e assassini, sono Babis!
“Babi” significa "rospo"in dialetto piemontese, ed è così che venivano chiamati gli immigrati italiani a Marsiglia all'inizio del secolo.
Erano duecentomila.
Gianfranco, un attore italiano, e Mohamed, un immigrato franco-algerino, partono dalla Puglia per Marsiglia, in Francia, sulle orme di questi immigrati.
Gianfranco ha appena perso il suo compagno, che era il suo sparring partner in uno spettacolo di strada sull'immigrazione italiana.
Mohamed appare dal nulla, dopo una fuga da un Centro di Permanenza Temporaneo. Anche lui vuole andare in Francia.
Durante il viaggio, i due compagni affrontano difficoltà reali e sogni infranti, recitano i tutti i villaggi che attraversano sulle antiche orme degli immigrati che all’inizio del 900 partivano per la Francia per cambiare vita. Il passato dei due Mohamed emerge e si mescola con le storie degli immigrati italiani.
Questo viaggio è reale e allo stesso tempo onirico, si svolge per strada o sul palcoscenico di un teatrino portatile, dove le voci degli immigrati italiani danno vita a oscure marionette senza fili.
La storia dietro la storia
Per quasi due anni abbiamo scavato in una parte sepolta del passato dell'Italia di cui prima sapevamo ben poco. L'emigrazione di massa degli italiani alla fine dell'Ottocento provocò un feroce contraccolpo anti-italiano, soprattutto nelle regioni meridionali della Francia.
Il taglio netto che gli italiani emigrati fecero con il loro Paese d'origine provocò nei loro discendenti, che ancora oggi vivono in Francia, un distacco dal loro passato.
Abbiamo raccolto numerose ore di registrazioni audio che documentano le testimonianze dei discendenti dei primi italiani nella zona di Marsiglia.
Per costruire un repertorio di materiali cinematografici, fotografici e sonori, abbiamo svolto ricerche anche in altri archivi più ufficiali: gli archivi e le biblioteche del Dipartimento e della città.
La documentazione del viaggio dei due attori ha fornito il materiale per la storia. Si tratta di risvegliare ricordi, suscitare dibattiti o semplicemente provocare il pubblico, composto da francesi, italiani, spagnoli, arabi e rumeni, a reagire spontaneamente. Abbiamo seguito i due attori in un viaggio reale, ogni spettacolo è stato filmato nella sua interezza. Abbiamo usato lo spettacolo di strada, l’unica messa in scena e artificio di finzione del film, come strumento per esplorare una società complessa, nelle sue contraddizioni, rievocando i loro ricordi.
L'animazione in stop motion è l'anello di congiunzione tra la finzione e la documentazione grezza.
L'animazione rappresenta le storie degli immigrati all'inizio del secolo. Attraverso un uso giocoso di maschere, costumi e mutazioni, le marionette rappresentano lavoratori affamati, anarchici in cerca di asilo, fascisti arroganti, guardie, ladri e presidenti.
Vedremo Cesare Lombroso esporre la sua legge sulla fisiognomica, che implicava che gli italiani fossero per natura inclini al crimine, assisteremo all'assassinio del presidente della Repubblica francese Sadi Camot per mano dell'anarchico italiano Sante Caserio. E alla fine del viaggio, nella salina di La Fangueuse ad Aigues Mortes, assisteremo all'episodio più oscuro di questa storia: un linciaggio in cui persero la vita decine di lavoratori italiani, per una baruffa di poco conto.
Perché come si dice in francia “il y a toujours l’arabe de quelqu’un”.
Regia
Niccolò Manzolini
Produzione
Nicola Lebras, Niccolò Manzolini, Lucia Principe, Luigi Iovine
Sceneggiatura
Niccolo Manzolini Lucia Principe Gianfranco Berardi Mohamed Aissa
Musica
Diego Conti, Andrea Martignoni, Bologna Cello Project, Gianfranco Berardi
Animazioni
Lucia Principe, Elena Fregni, Niccolò Manzolini
con:
Mohamed Aissa
Gianfranco Berardi
Mohamed Brikat
Luigi Monfredini
e persone vere incontrate lungo la strada
Fotografia
Emanuel Rojas, Nicola Artico
Suono
Fabrizio Cabitza, Pierluigi Rocca
Montaggio
Julien Girardot, Corrado luvara, Niccolò Manzolini