17 novembre, ore 18:00 – Ex Centrale
Costruire l’ecosistema della giustizia climatica
Un anno fa, un corteo di 30 mila persone invadeva il Passante di Bologna, facendo convergere su quel nastro d’asfalto lotte sociali ed ecologiste, diritti e rivendicazioni. Dietro allo slogan ‘fine del mese, fine del mondo, stessa lotta’, il 22 ottobre 2022 striscioni, parole e suggestioni ‘convergevano per insorgere’.
Un anno dopo, la potenza evocativa di quel percorso è ancora parte delle suggestioni che vogliamo costruire. Nell’incontrare collettivi di operai, studentesse e studenti, attiviste transfemministe, occupanti di case e studentati, abbiamo imparato a tratteggiare i lineamenti di quella che chiamiamo giustizia climatica. A maggio, mentre spalavamo il fango dalle case alluvionate della nostra regione, abbiamo visto ancora una volta l’ingiustizia della crisi climatica, le cui cause sono da ascrivere a chi ha di più, mentre le catastrofiche conseguenze colpiscono più duramente chi ha meno.
Affrontare la crisi climatica significa sciogliere i nodi sociali che ne sono alla base: è crisi climatica l’arricchimento di pochi e la precarizzazione delle vite di tante; la messa a valore dei territori, che trasforma i costi ambientali in danni collaterali; la mercificazione della dimensione urbana, che trasforma gli spazi di vita e di relazione sociale in prodotti; la tecnologia al servizio del profitto, e non dei nostri bisogni e delle nostre ambizioni.
In questi anni Bologna è profondamente cambiata. Se, da sempre, la città è stata approdo di tante studentesse e studenti, in questi anni abbiamo visto aumentare sia il turismo, sia gli investimenti. Piattaforme, studentati, grandi eventi, ma anche infrastrutture come il Tecnopolo, hanno fatto di Bologna una destinazione ambita, non solo per chi vuole visitarla, ma anche per chi vorrebbe viverla. D’altra parte, questi cambiamenti condizionano sempre più la quotidianità di tante e tanti, ridefiniscono la dimensione metropolitana, e hanno ricadute materiali sul tessuto urbano e sulla sua socialità, creando nuove diseguaglianze, spazi di esclusione, e ponendoci di fronte a nuove sfide ambientali.
In questo contesto, vogliamo continuare a cercare i nessi che legano i tanti percorsi sociali che attraversano la nostra città, guardando alla giustizia climatica come a un ecosistema di bisogni e suggestioni, sogni e progettualità.
Come, nella metropoli che cambia, immaginiamo l’ecosistema della giustizia climatica? Ne discutiamo venerdì 17 novembre alle ore 18:00 a Ex Centrale con:
Laboratorio Smaschieramenti
Into the Black Box
Amanda
PLAT – Piattaforma di Intervento Sociale
ORA – Officina per l’ambiente
Un Altro Appennino è possibile
A seguire, cena e festa di autofinanziamento di Bologna for Climate Justice