Di sport, politica e birrette - Aperitivi letterari di sport popolare
Di sport, politica e birrette - Aperitivi letterari di sport popolare
1 anno fa
Circolo Arci Guernelli
Via Antonio Gandusio 6
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Di sport, politica e birrette, Volume 3.
Un ciclo di incontri pensati dall'associazione LEIB - Il corpo che resiste, dalla Polisportiva Grinta e dalla Palestra Popolare Gino Milli, in collaborazione con Circolo Arci Guernelli, per esplorare il profondo legame che esiste fra sport, storia e politica, approfittando della presenza degli autori e autrici che ci aiuteranno, grazie ai loro lavori, a riflettere sull'attuale panorama dello sport popolare e delle connessioni tra società e sport. Ogni incontro sarà accompagnato da un buonissimo aperitivo a sostegno delle attività della palestra popolare

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Sabato 17 dicembre ore 19:00
MAJOR TAYLOR. IL NEGRO VOLANTE
Alberto Molinari - Major Taylor. Il negro volante. La storia del primo ciclista di colore, tra sport e razzismo
La biografia del primo atleta di colore nella storia del ciclismo, tra pregiudizi, invidie e tanto coraggio. Marshall “Major” Taylor nasce nel 1878 a Indianapolis da genitori figli di schiavi. Per una serie di circostanze casuali, da ragazzo è uno dei pochi afroamericani che possiede una bicicletta. A 18 anni passa tra i professionisti e si specializza nelle corse di velocità su pista dove si impone sui migliori corridori del circuito americano. Salutato dalla stampa come “diamante negro”, “meteora negra”, “il negro volante”, è il primo ciclista di colore ed è costretto ad affrontare il razzismo. L’invidia e i pregiudizi razziali inducono una parte delle istituzioni ciclistiche e dei corridori bianchi a fare di tutto per compro mettere la sua carriera. Negli Stati del Sud gli organizzatori delle gare gli impediscono di correre e i proprietari degli alberghi e dei ristoranti si rifiutano di ospitarlo. Taylor, con determinazione e coraggio, continua comunque a collezionare vittorie negli Stati Uni ti e in Europa affermandosi come il ciclista più veloce del mondo. La lotta contro le barriere del pregiudizio pur troppo è ancora attuale, e la storia di Major Taylor merita di essere ascoltata.