๐๐ข๐๐ฅ๐จ๐ ๐จ ๐ ๐ฉ๐ขรน ๐ฅ๐ข๐ง๐ ๐ฎ๐ ๐๐๐ ๐ฅ๐ข ๐ข๐ง๐ฉ๐ฎ๐ญ ๐๐ข ๐๐๐ซ๐ข๐ ๐๐จรฏ๐ฌ๐ ๐๐ข๐ง๐๐ ๐๐ข ๐ ๐๐ง๐๐ซ๐ ๐ ๐ซ๐๐ณ๐ณ๐ ๐ญ๐ซ๐ ๐ฅ๐จ๐ญ๐ญ๐ ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅ'๐๐๐ข๐ญ๐๐ซ๐ ๐ ๐ฆ๐จ๐๐ข๐ฅ๐ข๐ญ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ข ๐ญ๐ซ๐๐ง๐ฌ๐๐๐ฆ๐ฆ๐ข๐ง๐ข๐ฌ๐ญ๐.
ุงูู
ุฑุฃุฉ ูุงูุนุฑู ูุงูุทุจูุฉ
ุญูุงุฑ ู
ุชุนุฏุฏ ุงููุบุงุช ู
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ุฎุทูุท ุงูุฌูุฏุฑ ูุงูุนุฑู ุจูู ุงููุถุงูุงุช ู
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Multilingual dialogue from Marie Moรฏse's inputs. Gender and race in housing and transfeminist movements.
Dialogue ร plus langues avec les inputs de Marie Moรฏse. Lignes de genre et race dans les luttes pour l'habiter et les mobilitations transfรฉministes.
Siamo le soggettivitร che nel corso di questi mesi si sono rese protagoniste delle lotte per l'abitare a Bologna. Siamo approdate, tra sportelli d'inchiesta e mutuo aiuto su casa e migrazioni, picchetti antisfratto, soccorso alle popolazioni colpite dall'alluvione in Emilia Romagna e numerose altre iniziative, alla riappropriazione abitativa di Via Carracci 63. Un progetto di Casa Comune all'interno del quale si intrecciano da mesi sguardi, bisogni, desideri di soggetti diversi tra loro, che si continuano a chiedere come lottare insieme per un nuovo abitare, piรน che degno in tutte le forme in cui si puรฒ concretizzare. In particolare, in un momento come quello che stiamo vivendo percepiamo le ricadute materiali del contesto di guerra globale e multipolare all'interno del quale ci troviamo, e il loro approfondirsi e plastificarsi attraverso le politiche di questo governo guerrafondaio, che stanno realizzando tagli al welfare, ai centri antiviolenza, all'educazione, ai servizi in generale, promuovendo quella che รจ una gestione militare a qualsiasi problema di ordine sociale, dall'abitare alla migrazione.
E' proprio da bisogni e necessitร che abbiamo riconosciuto, oltre a quello di avere una casa in cui vivere e lottare, che nascono esperienze come quella del Doposcuola autogestito, della Scuola d'italiano e della futura Assemblea Migranti.
Risulta evidente quindi, anche a partire del nostro spaccato l'intrecciarsi di linee di oppressione differenti: il genere, la razza, la classe.
Nel nostro piccolo abbiamo costruito una rete di relazioni altre che ci ha permesso di vivere forme di ridistribuzione della cura che ci piace pensare come forme di sciopero alternativo e permanente dal lavoro riproduttivo, e che ci servono per muovere i primi passi di liberazione dalla violenza domestica e da quella del lavoro riproduttivo stesso, portando all'esterno rivendicazione e pretesa e cercando di legarci alle istanze delle lavoratrici dei servizi, il cui sfruttamento sul lavoro che si concretizza in paghe misere, straordinari non retribuiti, appelli al sacrificio, giustificati proprio dall'ipotesi di una loro naturale propensione alla cura e alla sensibilitร in quanto donne e a chi come noi, al di fuori della nostra esperienza vive le stesse situazioni.
Per noi quindi, abitare significa, si, avere una casa dentro cui decostruire dinamiche familiari stereotipate e ruoli di genere, ma anche creare reti sul territorio che ci permettano di ridistribuire il lavoro riproduttivo, accesso al welfare e ai servizi e creare una circolaritร nelle lotte e nelle rivendicazioni.
Alle porte dell'ottavo anno in cui l'8 Marzo sarร sciopero globale femminista e transfemminista contro la violenza patriarcale lanciato dal Movimento di NonUnaDiMeno pensiamo sia necessario continuare a chiederci come poter intrecciare piani di discussione e di pratica e proponiamo un momento di riflessione e dibattito, aperto a tutt3, che parta dagli input di Marie Moรฏse, co-traduttrice dell'edizione del 2018 del testo Donne, Razza, Classe di Angela Davis, invitando compagn3 di lotta transfemminist3, lavorator3 delle cooperative sociali e del pubblico impiego nel mondo dei servizi e chiunque abbia il desiderio a confrontarsi con noi.
๐๐๐ซ๐ข๐ ๐๐จรฏ๐ฌ๐, attivista e femminista italo-haitiana, scrive di razzismo, femminismo e relazioni di cura. ร co-autrice di Future. Il domani narrato dalle voci di oggi (Effequ 2019) e co-traduttrice di Donne, razza e classe di Angela Davis (Alegre, 2018).
๐๐จ๐ง๐ง๐, ๐ซ๐๐ณ๐ณ๐, ๐๐ฅ๐๐ฌ๐ฌ๐ ๐๐ข ๐๐ง๐ ๐๐ฅ๐ ๐๐๐ฏ๐ข๐ฌ
Uscito per la prima volta negli Usa nel 1981, รจ considerato uno dei testi pioneristici del femminismo odierno. ร con questo fondamentale lavoro infatti che Angela Davis ha aperto un nuovo metodo di ricerca che appare piรน attuale che mai: lโapproccio che interconnette i rapporti di genere, razza e classe.
Il libro sviluppa un saggio scritto in carcere nel 1971, uno studio storico sulla condizione delle afroamericane durante lo schiavismo volto a riscoprire la storia dimenticata delle ribellioni delle donne nere contro la schiavitรน. Racconta episodi tragici della storia degli Stati Uniti, frutto di miti ancora in voga come quello dello โstupratore neroโ e della superioritร della โrazza biancaโ, ma anche eccezionali e coraggiosi momenti di resistenza. Raccontando le storie di alcune delle figure chiave della lotta per i diritti delle donne, delle nere e dei neri, e della working class statunitense, ricostruisce i rapporti tra il movimento suffragista e quello abolizionista, gli episodi di sorellanza tra bianche e nere ma anche le contraddizioni tra un movimento prevalentemente bianco e di classe media e le lotte e i bisogni delle donne nere e delle lavoratrici. Tensioni e contraddizioni che si ripresentano di nuovo tra il movimento femminista degli anni Sessanta e Settanta e le afroamericane.
La lezione principale di Angela Davis รจ quella di abbandonare lโidea di un soggetto โdonnaโ omogeneo, nella convinzione che qualsiasi tentativo di liberazione, per essere realmente universalista, deve considerare la storia e la stratificazione delle esperienze e dei bisogni dei diversi soggetti in gioco.
Un testo che offre prospettive cruciali per il rinnovamento profondo di teorie, linguaggi e obiettivi del movimento femminista, in una fase storica come quella odierna segnata da una presenza crescente di donne migranti in Italia e in Europa, e un sempre piรน allarmante ritorno del razzismo.
๐๐ข๐๐ฅ๐จ๐ ๐จ ๐ ๐ฉ๐ขรน ๐ฅ๐ข๐ง๐ ๐ฎ๐ ๐๐๐ ๐ฅ๐ข ๐ข๐ง๐ฉ๐ฎ๐ญ ๐๐ข ๐๐๐ซ๐ข๐ ๐๐จรฏ๐ฌ๐ ๐๐ข๐ง๐๐ ๐๐ข ๐ ๐๐ง๐๐ซ๐ ๐ ๐ซ๐๐ณ๐ณ๐ ๐ญ๐ซ๐ ๐ฅ๐จ๐ญ๐ญ๐ ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅ'๐๐๐ข๐ญ๐๐ซ๐ ๐ ๐ฆ๐จ๐๐ข๐ฅ๐ข๐ญ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ข ๐ญ๐ซ๐๐ง๐ฌ๐๐๐ฆ๐ฆ๐ข๐ง๐ข๐ฌ๐ญ๐.
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Siamo le soggettivitร che nel corso di questi mesi si sono rese protagoniste delle lotte per l'abitare a Bologna. Siamo approdate, tra sportelli d'inchiesta e mutuo aiuto su casa e migrazioni, picchetti antisfratto, soccorso alle popolazioni colpite dall'alluvione in Emilia Romagna e numerose altre iniziative, alla riappropriazione abitativa di Via Carracci 63. Un progetto di Casa Comune all'interno del quale si intrecciano da mesi sguardi, bisogni, desideri di soggetti diversi tra loro, che si continuano a chiedere come lottare insieme per un nuovo abitare, piรน che degno in tutte le forme in cui si puรฒ concretizzare. In particolare, in un momento come quello che stiamo vivendo percepiamo le ricadute materiali del contesto di guerra globale e multipolare all'interno del quale ci troviamo, e il loro approfondirsi e plastificarsi attraverso le politiche di questo governo guerrafondaio, che stanno realizzando tagli al welfare, ai centri antiviolenza, all'educazione, ai servizi in generale, promuovendo quella che รจ una gestione militare a qualsiasi problema di ordine sociale, dall'abitare alla migrazione.
E' proprio da bisogni e necessitร che abbiamo riconosciuto, oltre a quello di avere una casa in cui vivere e lottare, che nascono esperienze come quella del Doposcuola autogestito, della Scuola d'italiano e della futura Assemblea Migranti.
Risulta evidente quindi, anche a partire del nostro spaccato l'intrecciarsi di linee di oppressione differenti: il genere, la razza, la classe.
Nel nostro piccolo abbiamo costruito una rete di relazioni altre che ci ha permesso di vivere forme di ridistribuzione della cura che ci piace pensare come forme di sciopero alternativo e permanente dal lavoro riproduttivo, e che ci servono per muovere i primi passi di liberazione dalla violenza domestica e da quella del lavoro riproduttivo stesso, portando all'esterno rivendicazione e pretesa e cercando di legarci alle istanze delle lavoratrici dei servizi, il cui sfruttamento sul lavoro che si concretizza in paghe misere, straordinari non retribuiti, appelli al sacrificio, giustificati proprio dall'ipotesi di una loro naturale propensione alla cura e alla sensibilitร in quanto donne e a chi come noi, al di fuori della nostra esperienza vive le stesse situazioni.
Per noi quindi, abitare significa, si, avere una casa dentro cui decostruire dinamiche familiari stereotipate e ruoli di genere, ma anche creare reti sul territorio che ci permettano di ridistribuire il lavoro riproduttivo, accesso al welfare e ai servizi e creare una circolaritร nelle lotte e nelle rivendicazioni.
Alle porte dell'ottavo anno in cui l'8 Marzo sarร sciopero globale femminista e transfemminista contro la violenza patriarcale lanciato dal Movimento di NonUnaDiMeno pensiamo sia necessario continuare a chiederci come poter intrecciare piani di discussione e di pratica e proponiamo un momento di riflessione e dibattito, aperto a tutt3, che parta dagli input di Marie Moรฏse, co-traduttrice dell'edizione del 2018 del testo Donne, Razza, Classe di Angela Davis, invitando compagn3 di lotta transfemminist3, lavorator3 delle cooperative sociali e del pubblico impiego nel mondo dei servizi e chiunque abbia il desiderio a confrontarsi con noi.
๐๐๐ซ๐ข๐ ๐๐จรฏ๐ฌ๐, attivista e femminista italo-haitiana, scrive di razzismo, femminismo e relazioni di cura. ร co-autrice di Future. Il domani narrato dalle voci di oggi (Effequ 2019) e co-traduttrice di Donne, razza e classe di Angela Davis (Alegre, 2018).
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Uscito per la prima volta negli Usa nel 1981, รจ considerato uno dei testi pioneristici del femminismo odierno. ร con questo fondamentale lavoro infatti che Angela Davis ha aperto un nuovo metodo di ricerca che appare piรน attuale che mai: lโapproccio che interconnette i rapporti di genere, razza e classe.
Il libro sviluppa un saggio scritto in carcere nel 1971, uno studio storico sulla condizione delle afroamericane durante lo schiavismo volto a riscoprire la storia dimenticata delle ribellioni delle donne nere contro la schiavitรน. Racconta episodi tragici della storia degli Stati Uniti, frutto di miti ancora in voga come quello dello โstupratore neroโ e della superioritร della โrazza biancaโ, ma anche eccezionali e coraggiosi momenti di resistenza. Raccontando le storie di alcune delle figure chiave della lotta per i diritti delle donne, delle nere e dei neri, e della working class statunitense, ricostruisce i rapporti tra il movimento suffragista e quello abolizionista, gli episodi di sorellanza tra bianche e nere ma anche le contraddizioni tra un movimento prevalentemente bianco e di classe media e le lotte e i bisogni delle donne nere e delle lavoratrici. Tensioni e contraddizioni che si ripresentano di nuovo tra il movimento femminista degli anni Sessanta e Settanta e le afroamericane.
La lezione principale di Angela Davis รจ quella di abbandonare lโidea di un soggetto โdonnaโ omogeneo, nella convinzione che qualsiasi tentativo di liberazione, per essere realmente universalista, deve considerare la storia e la stratificazione delle esperienze e dei bisogni dei diversi soggetti in gioco.
Un testo che offre prospettive cruciali per il rinnovamento profondo di teorie, linguaggi e obiettivi del movimento femminista, in una fase storica come quella odierna segnata da una presenza crescente di donne migranti in Italia e in Europa, e un sempre piรน allarmante ritorno del razzismo.