L'UNIVERSITÀ VA IN GUERRA
L'UNIVERSITÀ VA IN GUERRA: dagli accordi con l'industria militare al controllo delle frontiere
L’incontro nasce da un dossier di Altreconomia che illumina un quadro inquietante: la penetrazione capillare dell’industria militare negli atenei italiani, con colossi come Leonardo, Thales Alenia Space e MBDA presenti in 23 università su 31.
In un contesto di tagli alla ricerca pubblica e aumento della spesa militare, questi legami rischiano di trasformare l’università in un ingranaggio delle filiere belliche, mentre i comitati etici restano sostanzialmente irrilevanti. Il tema del dual use mostra con particolare chiarezza come attività apparentemente neutre possano contribuire allo sviluppo di tecnologie impiegate in conflitti e repressioni: un nodo che diventa ancora più urgente alla luce del genocidio in corso in Palestina, dove molte di queste tecnologie trovano applicazione.
In questo quadro anche recente proposta di riforma della governance universitaria rafforza questa deriva, comprimendo l’autonomia degli atenei e ampliando il controllo politico diretto da parte del governo.
Partendo dall’indagine di Luca Rondi su Altreconomia con un focus specifico sugli accordi tra l’industria militare e l’Università di Bologna, l’evento indagherà come la logica della militarizzazione attraversi non solo la ricerca scientifica ma anche le politiche migratorie europee, mostrando un sistema che si riorienta e che si sviluppa seguendo logiche sempre più securitarie.