NO ai CPR, né qui né altrove
NO ai CPR, né qui né altrove

NO ai CPR, né qui né altrove, Costruiamo Percorsi di Ribellione per la libertà di movimento e il diritto alla salute

I Centri di Permanenza e Rimpatrio sono luoghi di detenzione in cui le violenze, forme di tortura fisiche e psicologiche, vengono quotidianamente perpetrate e sistematicamente censurate, invisibilizzando l’esistenza stessa dei centri e di corpi e voci detenuti al loro interno, in accordo alle politiche dell’attuale governo xenofobo e razzista, fondate sull’assurda logica di creazione della “clandestinità” e repressione e incarcerazione in assenza di qualsiasi forma di reato.

Riteniamo indispensabile, come futurə professionistə sanitariə, soffermarci sulle dinamiche che si protraggono all’interno e attorno a questi centri - macchine produttrici di violenza e morte -, sulla criminalizzazione delle persone ritenute “clandestine”, sulla precarietà della salute in luoghi disumanizzanti e alienanti in violazione di ogni diritto, ed sul silenziamento di ogni forma di dissenso attraverso l’uso di psicofarmaci e violenza.

Venerdì 19 aprile discuteremo di:

  • Detenzione amministrativa e situazione all’interno dei CPR, insieme a Giulia Fabini, ricercatrice e presidentessa di Antigone Emilia Romagna

  • Abuso di psicofarmaci all’interno dei CPR, con Lorenzo Figoni, giornalista, seguendo i numeri dell’inchiesta condotta per Altrəconomia

  • Diritto alla salute e alla salute psicologica nei CPR, insieme a Camilla Ponti, psicologa della Rete Mai Più Lager - No ai CPR

Ribellarsi al sistema è necessario e possibile, come dimostrano la chiusura del CPR di Torino e la chiusura appena confermata del CPR di Milano, il blocco di fatto, ad oggi, del piano milionario di costruzione di un CPR per ogni regione, i blocchi delle deportazioni a Malpensa.

La forza delle nostre lotte sta nella costruzione di reti e alleanze per il ribaltamento del paradigma privilegio-oppressione che ad oggi regola le politiche migratorie nazionali ed europee, per la sovversione di un sistema capitalista, classista e colonialista che antepone il profitto alla libertà di movimento.

Vi aspettiamo  venerdì 19 aprile alle ore 18 a Vag61, in via Paolo Fabbri 110, per discuterne insieme, smontare questi presupposti di violenza, criminalizzazione e repressione e costruire percorsi alternativi.

Seguirà una cena vegana di autofinanziamento e un momento di socialità, a cui vi invitiamo a fermarvi!

7 mesi fa
Vag61
Via Paolo Fabbri 110
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