Presidio di solidarietร  al popolo curdo
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1 anno fa
Piazza Nettuno
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๐—•๐—ผ๐—น๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ฎ ๐—ฎ๐—ฏ๐—ฏ๐—ฟ๐—ฎ๐—ฐ๐—ฐ๐—ถ๐—ฎ ๐—ถ๐—น ๐—ฝ๐—ผ๐—ฝ๐—ผ๐—น๐—ผ ๐—ฐ๐˜‚๐—ฟ๐—ฑ๐—ผ!

9 ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ช๐˜ฐ 2013, ๐˜—๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜จ๐˜ช. All'interno del Centro di Informazione del Kurdistan Sakine โ€˜Saraโ€™ Cansize e le sue giovani compagne, Fidan DoฤŸan e Leyla ลžaylemez, vengono assassinate con diversi colpi di arma da fuoco alla testa. Il loro assassino morirร  prima del processo trascinando con sรฉ tutti i suoi legami con il MIT (servizi segreti turchi) individuati nel corso delle indagini.

23 ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ค๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ฃ๐˜ณ๐˜ฆ 2022, ๐˜—๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜จ๐˜ช. Un uomo si presenta al centro culturale curdo โ€œAhmet Kayaโ€ pistola in pugno. Muoiono Emine Kara, Sirin Aydin e Abdurrahman Kฤฑzฤฑl. Ancora una volta le autoritร  puntano il dito contro la follia e il razzismo. Ancora una volta la comunitร  curda, raccogliendo giร  importanti indizi, guarda alla Turchia e alla sua capacitร  di uccidere in Europa senza alcun problema precisi bersagli politici.

๐Ÿต ๐—ด๐—ฒ๐—ป๐—ป๐—ฎ๐—ถ๐—ผ ๐Ÿฎ๐Ÿฌ๐Ÿฎ๐Ÿฏ, ๐—•๐—ผ๐—น๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ฎ. A dieci anni dall'uccisione delle tre compagne curde ๐˜ƒ๐—ถ ๐—ถ๐—ป๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐—ถ๐—ป ๐—ฃ๐—ถ๐—ฎ๐˜‡๐˜‡๐—ฎ ๐—ก๐—ฒ๐˜๐˜๐˜‚๐—ป๐—ผ ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฒ ๐—ผ๐—ฟ๐—ฒ ๐Ÿญ๐Ÿด:๐Ÿฏ๐Ÿฌ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐˜‚๐—ป ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐—ฑ๐—ถ๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜€๐—ผ๐—น๐—ถ๐—ฑ๐—ฎ๐—ฟ๐—ถ๐—ฒ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฎ๐—น ๐—ฝ๐—ผ๐—ฝ๐—ผ๐—น๐—ผ ๐—ฐ๐˜‚๐—ฟ๐—ฑ๐—ผ, per gridare ancora una volta giustizia e per gridare ancora una volta stop alla Turchia e alla sua politica omicida.

Mentre Erdogan e lo stato siriano si incontrano dopo anni per determinare il futuro dei confini della Siria, mentre l'esercito turco si ritira da Zap (Iraq) continuando con i suoi attacchi chimici alle spese della resistenza curda, vi invitiamo a ๐˜€๐—ฐ๐—ฒ๐—ป๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ถ๐—ป ๐—ฝ๐—ถ๐—ฎ๐˜‡๐˜‡๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐—ณ๐—ฎ๐—ฟ ๐˜€๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ถ๐—น ๐˜€๐—ผ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—ด๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ฐ๐—ถ๐˜๐˜๐—ฎ๐—ฑ๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐—•๐—ผ๐—น๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ฎ ๐—ฎ๐—น ๐—ฝ๐—ผ๐—ฝ๐—ผ๐—น๐—ผ ๐—ฐ๐˜‚๐—ฟ๐—ฑ๐—ผ.

๐—˜ฬ€ ๐˜๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜€๐—ฐ๐—ฒ๐—ด๐—น๐—ถ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ. Da una parte le armi e i ricatti della Turchia, dall'altra il grido di resistenza del popolo curdo, una rosa che con tutte le sue spine รจ pronta a difendere la bellezza della sua rivoluzione.