Presidio sotto la prefettura

Promosso da Comitato Besta e altre realtà

LA SCORTA LA VOGLIAMO NOI

Sono giornate di rabbia e tensione nel quartiere San Donato.
Il 21 giugno abbiamo scelto di scendere in strada per raccontare quello che è successo il giorno precedente, durante il disboscamento del terrapieno: se non ci è scappato il morto è solo un caso.
E questo perché il sindaco di questa città, mandante delle violenze, ha abdicato dal suo ruolo politico e ha scelto di delegare alle forze dell’ordine la gestione di un conflitto sociale e ambientale. Una gestione dell’ordine pubblico che, come tutti hanno visto negli innumerevoli video, è stata violenta in modo spropositato e fuori da ogni norma: con persone trascinate per i piedi giù dagli alberi, con motoseghe a pochi a cm dai loro corpi, manganellate a sangue, con uno schieramento di polizia da G8 di Genova e con una pistola, a portata di mano, infilata nei pantaloni di un poliziotto in borghese.
Siamo arrabbiate, esasperate per le violenze da parte della forze dell’ordine subite quel giorno. Ma l’attenzione mediatica non si concentra su questo, bensì sulle scritte sui muri del quartiere apparse a seguito del corteo del 21 giugno.
Pochi giorno prima, il Comitato aveva pubblicato una lettera aperta chiedendo che il Comune prendesse in considerazione un’alternativa per la pista ciclabile, evitando l’abbattimento di 70 piante.
La risposta è stata: nessun margine di discussione, i lavori procedono, il tema è questione di ordine pubblico.
E siamo a questo punto preoccupate per il destino della porzione del parco Don Bosco, che stiamo ancora difendendo, per chiedere che le scuola Besta venga ristrutturata e non demolita e il parco salvato e non abbattuto. E lo siamo anche per la nostra incolumità come attiviste, ancora angosciate dal senso di ingiustizia e rabbia dopo la giornata del 20 giugno.
Le scritte non sono manganelli e non possono sminuire le ragioni della nostra resistenza. Una lotta contro opere inutili, per la difesa degli alberi, di tutte le specie viventi e del suolo dalla cementificazione, che esprime una richiesta di cura per la salute e la qualità della vita delle persone nella nostra città.

24 GIUGNO ORE 18 PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA

5 mesi fa
Piazza Roosevelt
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