Sul testimoniare femminista, il fascismo e la "cancel culture" – Workshop con Erica Lagalisse
Nel suo libro Anarcoccultismo (D Editore 2020), Erica Lagalisse analizza i rapporti tra rivoluzione, filosofia occulta panteistica e fraternità clandestine tra il Rinascimento e il XIX secolo. Prendere in considerazione l’anarchismo come oggetto storico permette a Lagalisse di sviluppare un’analisi anticoloniale del secolarismo anarchico e di presentarlo come una “teologia mistificata.”
Questa storia femminista intersezionale mostra come lo sviluppo delle teorie della sinistra e delle relative pratiche all’interno di sfere “pubbliche” maschili e clandestine abbiano storicamente influenzato le interpretazioni anarchiche del “politico” nel XXI secolo. In questi contesti l’oppressione maschile da parte dello Stato diventa il prototipo generale del potere. Di conseguenza, le lettrici e i lettori di Lagalisse si rendono conto di come il genere e la religione vengano “privatizzati” nella controcultura radicale – un processo storico questo in rapporto dialettico con la “privatizzazione” degli stessi elementi da parte del moderno Stato-nazione.
A BOAB, Lagalisse presenta per la prima volta il suo saggio “Discipline: The Epistolary Ethnography of June Thunderstorm” [Disciplina: l’etnografia epistolare di June Thunderstorm]. Quest’opera recente sintetizza l’analisi storica precedente attraverso un’etnografia della produzione di sapere anarchico nel XXI secolo. Analizzando lo sviluppo e la promozione di Anarcoccultismo come caso etnografico – così come la forma ‘occulta’ di scrittura sotto il nome di June Thunderstorm – Lagalisse dimostra come redattori e editors di scritti anarchici abbiano limitato la qualità di questi testi fungendo da guardiani del sapere secondo modalità fortemente orientate dal genere.
Il workshop
Il 10 settembre, al Centro di Documentazione delle Donne continuiamo la conversazione in un workshop non misto, approfondendo temi da tempo centrali per il genere, la scrittura, la soggettività, il privilegio e il “genere” (inteso anche come forma testuale). La forma epistolare è da lungo tempo associata alla scrittura femminile, poiché le lettere erano tutto ciò che era permesso scrivere alle donne. La lettera è al contempo un impegno dialogico, un artefatto etnografico e un metodo di affermazione della verità e della testimonianza diverso dal parlare sui “social media”.
Esplorando la visibilità contemporanea (come donne, come persone trans), questo laboratorio mira a sviluppare forme robuste di testimonianza femminista in un’epoca di fascismo e ambienti digitali patriarcali ostili, nonché a costruire strumenti di supporto reciproco come produttrici di conoscenza e testi.