TDOR a Bologna
TDOR a Bologna
5 mesi fa
Piazza Nettuno
Piazza Nettuno
common.add_to_calendar
event.download_flyer

Nella giornata del TDoR (Transgender Day of Remembrance) del 20 novembre ci uniremo in piazza per ricordare l3 nostr3 sorell3 e compagn3 trans uccise dall’eterocispatriarcato e morte suicide di violenza transfobica, istituzionale e non.

In questo giorno siamo chiamate a riconoscerci come comunità, in lotta contro il regime della differenza sessuale che da più di un secolo patologizza e domina i nostri corpi, opprimendo i nostri desideri e le nostre identità, medicalizzando i nostri bisogni e le nostre storie. La violenza è strutturale e sistemica, e il transcidio rappresenta solo la sua espressione più estrema: ciò che c’è sotto e viene ignorato sono l’omolesbobitransfobia vissuta in famiglia, nelle scuole, sul lavoro e nello spazio pubblico e privato, le leggi anti-LGBT+, il gatekeeping medico-psichiatrico, la puttanofobia diffusa, gli sguardi curiosi e incarogniti, esclusione, marginalizzazione, dipendenza sul piano culturale, economico e relazionale.

Ricordare le nostre sorelle a cui è stato negato il diritto di vivere secondo la propria autodeterminazione di genere ci serve per costruire nuove storie e memorie, spesso silenziate e dimenticate fin troppo facilmente, per portarle con orgoglio nei nostri cuori e nei percorsi che attraverseremo fino ad arrivare alla rivoluzione trans a cui tanto auspichiamo.

Sappiamo bene che, col fascismo di questo governo, sarà un compito difficile: ma proprio per questo motivo non dobbiamo rassegnarci. Ogni nostra sorella uccisa è un pezzo di questa rivoluzione, e non c’è miglior modo di tenere vivo il loro ricordo che non sia lottare affinché nessun’altr* di noi venga ammazzata, stuprata, picchiata o esclusa.

Siamo il grido altissimo e feroce di donne, trans e fr0c3 che più non hanno voce.Ci vediamo lunedì 20 novembre in Piazza del Nettuno, dalle ore 18.00, per condividere insieme le esperienze di transfobia che abbiamo vissuto, per stringerci e gridare che non ne possiamo più, per far sentire le nostre voci a un mondo che vorrebbe farle scomparire.