NSIEME A ROMA PER IL 23 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE E DI GENERE: “DISARMIAMO IL PATRIARCATO” !
Il 23 Novembre, come negli anni precedenti, si terrà a Roma la manifestazione nazionale organizzata da Non Una di Meno contro le violenze di genere.
🔥 Da Bologna, partiamo tutt insieme in bus per partecipare al corteo a prezzo sostenibile.
⏰ ANDATA/RITORNO: 23 novembre
• Ritrovo a Bologna presso l’autostazione alle 6.30 – Partenza 7:00 PUNTUALI
• Arrivo a Roma (Anagnina) verso le 12.00
• Ritorno da Roma partendo verso le 20.00
• Arrivo a Bologna a mezzanotte !!!
CHIUDEREMO LE VENDITE GIOVEDì 21/11 COSì DA POTER POI ORGANIZZARE TUTTO AL MEGLIO !!!
🦾 Bus accessibile con carrozzina. Se hai qualsiasi esigenza, scrivici!
💰 I prezzi dei biglietti sono differenziati per far si che tutt3 possano venire, chiediamo a chi può di mettere una cifra più alta per aiutarci a costruire una cassa mutua tranfemminista. Costo: 30€ andata e ritorno (prezzo base) Quota sostenitric3: 35€ se puoi permettertelo: sostieni disoccupat3 e precari3 pagando un po’ di più del prezzo intero o compra un “biglietto sospeso” e paga il viaggio a unə compagnə! se non puoi permettertelo puoi chiedere un prezzo ridotto! * se non puoi venire alla manifestazione ma vuoi comunque sostenerci e permettere ad altr3 di partecipare puoi fare una donazione libera.
💜 Dove e quando è possibile comprare i biglietti:
- In assemblea settimanale Non Una di Meno Bologna tutti i martedì dalle 19.00, al Centrodelledonne di Bologna , Via del Piombo 7
- Libreria delle donne_bologna , Via S. Felice, 16 ogni lunedì: 15:30-19:30 Da Martedì a sabato: 10-13h, 15:30-19:30
- pagamento solo in contanti!
Online, mandando una mail a: nonunadimeno.bologna@gmail.com per ricevere le istruzioni.
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Sabato 23 novembre, la marea sale!
Manifestazione nazionale a Roma e a Palermo contro la violenza patriarcale.
Non Una di Meno!
💜È passato un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin e altri nomi si sono aggiunti, e rimasti anonimi, di ragazze, adulte, anziane, persone trans uccise. Ad oggi sono 104 i femminicidi, trans*cidi e lesbicidi registrati nel 2024 dall’Osservatorio (https://osservatorionazionale.nonunadimeno.net/).
È passato un anno dalla marea che lo scorso anno ha paralizzato Roma e Messina con la potenza di centinaia di migliaia di corpi: non ci siamo mai fermate, la nostra rabbia resta enorme!
Scendiamo in piazza mentre giunge a conclusione il processo a Filippo Turetta, intanto una ragazza di 13 anni viene uccisa dal “fidanzatino” di 15 anni. Sappiamo bene che non sono le sentenze esemplari che cambieranno le cose. Guardiamo con sospetto ai riti collettivi che assolvono la società dalla responsabilità di queste morti.
Scendiamo in piazza il 23N non per ritualità ma perché è sempre più urgente in questo paese rifiutare l’oppressione, la vergogna, la guerra che ci viene imposta. Scendiamo in piazza per manifestare la nostra rivolta alla violenza patriarcale e alla deriva identitaria e autoritaria che la sostiene e giustifica.
E infatti, se la violenza è strutturale, la reazione del governo Meloni è chiara: la retorica della prima donna premier è facilmente contraddetta dagli atti. L’attacco è ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza e ai centri antiviolenza femministi, neutralizzati dal mercato dei bandi pubblici e trasformati in servizi socio-assistenziali che non puntano sull’autodeterminazione e sull’autonomia economica di chi si sottrae dal ricatto dell’abuso. L’attacco subdolo all’aborto sancisce l’alleanza con le organizzazioni antiabortiste e passa per lo smantellamento dei consultori, dei reparti IVG e per il disinvestimento sulla RU486. La GPA come reato universale si rivela misura identitaria e transomofobica che nulla ha a che fare con il contrasto allo sfruttamento.