Il seminario è gratuito e aperto a tutt*
Workshop con Simão Amista | Traiettorie di sguardi 2024
Afrocentricamente parlando, la cultura è trasmessa ed appresa oralmente. Negli anni però, nel continente e nella diaspora, sempre più voci hanno trasferito il loro messaggio tra le pagine di un libro. Saggi e romanzi non mancano, anche ad opera di chi, nella vita quotidiana, rispetta la tradizione ed i suoi insegnamenti. Il beneficio di avere voci altre, a contrapporsi alla narrazione unica ed universale dell'occidente, è immenso; anche se può celare alcune insidie.
Quali sono le problematiche di avvicinarsi ad una letteratura decolonizzata se il nostro approccio è troppo “standard”? Quali sono le sfide dei luoghi che, come biblioteche o librerie, devono esporre, catalogare e presentare tali opere? A chi appartiene la cultura? Siamo sicuri che quando Abdias Nascimento scrive Quilombismo, si tratti di saggistica brasiliana e non Bantu? Siamo sicuri che quando Grada Kilomba scrive Memorie della Piantagione non stia creando un nuovo filone afrodiasporico, anziché letteratura portoghese? C'è del colonialismo nascosto nella catalogazione dei libri africani e figli della diaspora? La letteratura afro, può rispettare la tradizione orale anche cambiando il mezzo di trasmissione? Soprattutto, siamo sicuri che debba farlo? Cercheremo di dare una risposta a questi ed altri interrogativi durante il workshop presso la Biblioteca Amilcar Cabral.