Una lacerante vicenda ha attraversato la nostra esperienza negli ultimi mesi. Sbattuta in prima pagina dal sensazionalismo dei media e usata strumentalmente dalla destra cittadina. Non vogliamo tuttavia che il frame che si è tentato di costruire ci imponga un contesto in cui doverci "difendere" come esperienza di lotta per l'abitare mettendo in secondo piano il tema della violenza di genere. Un frame che ha strappato a chi abita in Carracci, e vive sulla propria pelle l'intersecarsi delle linee di oppressione, la possibilità di prendere parola, di raccontarsi o di urlare a squarciagola "Sorella io ti credo". Perché così è, sempre e comunque.
Sappiamo che la casa può essere luogo di cura, ma anche, troppo spesso, di violenza, un diritto fondamentale ma anche un luogo di conflitto.
Gli spazi che costituiamo si dipanano su tante linee di oppressione, e quando li costruiamo nella loro quotidianità non sono avulsi dalle violenze di cui é pregna la società. Per questo pensiamo che sia solo continuando ad aprirli che possiamo provare ad agire e contrastare le oppressioni.
Anche per questo lanciamo per il prossimo 18 luglio la giornata Carracci Casa Aperta. Dando voce in primo luogo a chi vive e anima queste quotidianità di lotta, per costruire assemblaggi e contaminazioni, con l'intenzione di rafforzare una voce e una pratica collettiva trasformativa.
Vogliamo dunque parlare di diritto all'abitare e di violenza di genere, che purtroppo inevitabilmente attraversa anche la nostra lotta, che vive di una serie di linee di oppressione..di genere, di razza, di classe.
Venite in Carracci, venite a conoscerci, venite a provare a costruire con noi nuovi strumenti con cui lottare contro la violenza di genere lottando per il diritto all'abitare.
Ci immaginiamo una giornata di laboratori che possano rigenerare delle progettualità, e un momento di discussione e microfono aperto. Invitiamo chiunque avesse proposte a contattarci.
Ci vediamo il 18!