Che gelida manina. Malattia e cura - zapruder 60
Ne discutono Giovanni Pietrangeli, tra i curatori del monografico e Iara Meloni, autrice. Modera l'incontro Roberto Ventresca, della redazione di Zapruder.
A tre anni dall’insorgere del virus che ha scatenato la pandemia da covid-19, gli interrogativi sull’origine del virus, le ragioni della sua rapida diffusione e i conflitti che si sono innescati per il suo contenimento possano cominciare a essere affrontati nella loro dimensione storica, innanzitutto riconoscendo come malattia e salute siano aspetti costanti e problematici della storia umana. Le importanti conquiste ottenute in campo vaccinale, profilattico e terapeutico nel corso del XX secolo hanno sradicato o reso quasi inoffensive malattie che fino a un paio di generazioni fa erano diffuse, spesso con esiti invalidanti o letali. Questa crescente sicurezza si è accompagnata a una progressiva rimozione, marginalizzando nel discorso pubblico l’attenzione per le malattie infettive. Questa rimozione si è accompagnata al progressivo smantellamento dei sistemi sanitari pubblici nazionali, al graduale definanziamento della sanità e alla superficialità (o l’inconsistenza) degli aggiornamenti dei piani antipandemici, così tragicamente evidenti nel corso della prima ondata di covid-19.
In questo numero di «Zapruder» tentiamo anche di riflettere criticamente sui conflitti generati – o generabili – dalla dimensione epidemica, laddove la pandemia tocca i nervi scoperti dei modelli – di sviluppo, ma anche culturali – dominanti e le differenze di accesso alla cura. Le pratiche della cura, intesa qui come insieme di pratiche di organizzazione che permette alle comunità di rispondere alle emergenze sanitarie, in alcuni casi si sono sedimentate nella vita civile, in altri hanno prodotto immaginari di alto valore simbolico e mitopoietico