Incontro con alcuni membri dell'equipaggio della Tanimar, Jacopo Anderlini, Luca Giliberti e Vincenza Pellegrino, e attiviste e attivisti di Mediterranea Saving Humans
Crocevia mediterraneo (Eleuthera, 2023) a cura di Jacopo Anderlini ed Enrico Fravega
Gommoni, sbarchi, motovedette, ONG, scafisti… la spettacolarizzazione dei confini che da anni viviamo nel nostro quotidiano racconta solo una parte della storia. Le prevalenti narrazioni politico-mediatiche rappresentano il Mediterraneo come una barriera «naturale» che divide aree geograficamente e socialmente distanti. Al contrario, il Mediterraneo è – storicamente – uno spazio di incontro e contaminazione, come testimonia questo lavoro «sul campo» condotto a bordo della Tanimar da un gruppo di scienziati sociali che ha dato voce e legittimità a tutti coloro che lo attraversano: migranti, pescatori, marinai, guardacoste, isolani, funzionari delle agenzie europee. Una ricerca che applicando i criteri di una sociologia intesa come pratica pubblica propone di ripensare la «frontiera d'acqua» del Mediterraneo. Affinché non sia più un confine arbitrariamente tracciato sulla mappa, ma torni a essere uno spazio comune abitato da una pluralità di attori sociali che non solo lo rimettono costantemente in discussione, ma già oggi vanno prefigurando futuri post-nazionali in grado di oltrepassare il controllo statale della mobilità.
Saggi di G. Agolino, D. Cangelosi, A. Colombo, L. Daminelli, E. Fracassi, L. Giliberti, F. Goletti, D. Leonardi, A. Milotta, L. Queirolo Palmas, V. Pellegrino, F. Torre, V. Valenti
L'equipaggio della Tanimar è costituito da un gruppo di ricercatrici e ricercatori delle Università di Genova e Parma che indagano sia le forme di mobilità e l'abitare dei migranti in transito sia le trasformazioni dei governi confinari.