Martedì 13 giugno 2023 al Tribunale di Bologna alle 14.30 si terrà la terza udienza del processo penale a Massimo, Isa e Thomas per aver “imbrattato in più punti i muri di contenimento posti lungo la Strada provinciale 324, vergandovi scritte […] in concorso tra loro e con più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso”.
I fatti risalgono al 20 ottobre 2020, in comune di Lizzano in Belvedere e Gaggio Montano. Ma in quei “fatti” c’è qualcosa che, forse, per la “giustizia” è indifferente, e che invece per noi è determinante, e cioè il contenuto di quelle scritte.
Le scritte erano contro la nuova seggiovia del Corno alle Scale e la brutale “infrastrutturazione” della montagna bolognese promossa dalle istituzioni locali e regionali. I muri di calcestruzzo della strada provinciale, tutt’altro che imbrattati e anzi semmai abbelliti dalle lettere, avevano infatti preso la parola per dire:
NO ALLA SEGGIOVIA: L’APPENNINO HA BISOGNO D’ALTRO
PIÙ MUCCHE AL PASCOLO
AGRICOLTURA SOSTENIBILE PER TUTTI E TUTTE
Intanto soldi pubblici (i nostri soldi, i soldi di te che leggi questo comunicato) piovono sulla montagna bolognese per farne un parco per turismo mordi-e-fuggi e per finanziare fonti d’inquinamento e rapina d’acqua come sono gli impianti per la neve artificiale. Soldi che abbiamo già pagato o che dovremo ripagare (come quelli del Pnrr); soldi che potrebbero far gola anche alla criminalità organizzata. Tutto questo mentre gli ospedali pubblici della montagna, costruiti da pochi anni, chiudono un reparto dopo l’altro, mentre ci sono frazioni senza servizi fognari, mentre il territorio montano frana, la pianura si allaga ed entrambi, nei periodi asciutti, sono a rischio siccità.
Le istituzioni locali e regionali fanno gran vanto delle devastanti intraprese che promuovono, e chiedono poi di “non far polemiche” quando la cementificazione scellerata mostra le sue ferali conseguenze, come in Romagna. E intanto si susseguono udienze su udienze attorno al “disegno criminoso” di qualche scritta sui muri per denunciare la devastazione del territorio.
Non ci rassegniamo a questo mondo alla rovescia; e vogliamo dirlo anche con la nostra presenza solidale dove si celebrerà il processo che non dovrebbe neppure esistere!
Raggiungeteci al presidio davanti al Tribunale di Bologna – polo penale, via D’Azeglio 56, martedì 13 giugno alle ore 14.30
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