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In un mondo sottosopra in cui tutto cambia prima ancora di aver trovato le parole giuste per descriverlo, in un incessante susseguirsi di crisi sistemiche che ci costringono a ridefinire schemi, alleat@, strategie di lotta e immaginari, sentiamo la necessitร di riappropriarci di questi termini, forse datati ma non ancora defunti. Senza la paura di rincorrere gli errori del passato, affermiamo la voglia di immaginare processi di trasformazione profondi e radicali della societร globale del presente, a partire dalla liberazione delle donne, della terra e del nostro vivere comune.
Evitando il nazionalismo metodologico che ci frammenta e isola, abbracciamo una prospettiva transnazionale, ben radicata perรฒ nella viva lotta delle societร che vogliono costruire la propria libertร . Oggi come ieri, ci poniamo al fianco delle persone che in Iran, Kurdistan o Palestina rischiano la propria vita per affermare unโesistenza migliore, libera da patriarcato, sfruttamento capitalista e imperialismo. Ci connettiamo quindi con queste resistenze complesse, talvolta contraddittorie, per certi versi distanti tra loro, ma accomunate dalla volontร di cambiare, di essere libere e di riscoprire cosa significhi oggi essere rivoluzione.
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