h. 18:00 - Incontro
Guardando al Mediterraneo come spazio di transito, vogliamo ascoltare le storie che lo abitano. Che nomi portano? Qual è il loro passato? quale futuro immaginavano?
Raccontare queste storie significa riconoscerle come parte di esperienze condivise, che uniscono le diverse sponde del Mediterraneo. In questo spazio, ci sono storie di movimento, di arrivi, di desiderio di partire, ritorni non sempre volontari. Ci sono storie sospese: mai arrivate e mai tornate. Corpi che sbarcano e non hanno nome, corpi cercati e non trovati.
Riportando storie dalla Tunisia e dall’Italia, oggi a raccontare il Mediterraneo è l’impegno di famiglie, attivisti e attiviste, solidali che chiedono giustizia e verità per i dispersi tra queste sponde, per chi è respinto, per chi muore alle frontiere della Fortezza Europa.
Intervengono
Jalila Taamallah Ep Khenissi – attivista tunisina a supporto delle famiglie degli scomparsi per migrazione, familiare di due vittime delle politiche di confine
Silvia Di Meo – Mem.Med. in supporto alla ricerca delle persone migranti disperse nel Mediterraneo e monitoraggio delle pratiche di confine
Nadia Chaouch – dottoranda dell'Università di Genova, indaga le deportazioni dall'Italia alla Tunisia di migranti tunisini
Introduce
Jacopo Anderlini – ricercatore dell'Università di Parma su migrazioni e politiche di confine nel Mediterraneo, in Italia e in Tunisia
h. 20:00 - Cena a sostegno delle famiglie tunisine
OFFERTA LIBERA - È consigliata la prenotazione al +39 3461663238
Evento organizzato dalla Clinica sociologico-giuridica "Migrazioni e frontiere" dell'Università di Parma, da Mem.Med. MemoriaMediterranea e da Cucine Popolari.