In dialogo con i femminismi
Il Festival Plurali Maschili si fonda su basi femministe per approcciare le pluralità maschili, partendo dalla convinzione che ci sia una grande urgenza di confrontarsi con nuove forme di maschilità emergenti. Contro la violenza di genere e contro le disuguaglianze, per una messa in discussione delle radici del patriarcato. Per contribuire a costruire una voce per i tanti uomini che cercano nuove prospettive.
Partiamo dalle base teoriche e dalle pratiche dei femminismi e coinvolgiamo una rete di studiose e studiosi e di realtà attive sul territorio nazionale per un dialogo aperto su alcuni temi molto dibattuti in questi decenni.
Perché un festival al maschile?
Gli eventi in cui si parla di questioni di genere attirano tantissimi tipi di persone diverse, sempre di più anno dopo anno. Questo grazie ai femminismi e al lavoro che negli ultimi decenni hanno portato avanti in ogni ambito della società, dai diritti alla rappresentanza sociale, dalla violenza di genere all’organizzazione del lavoro, dalla genitorialità al linguaggio. Sempre più persone si sentono rappresentate e parte di un grande cambiamento in corso.
C’è solo un tipo di persona che ancora si vede poco, tra il pubblico di questo tipo di eventi, e la cui assenza è impossibile non notare: gli uomini. Come Kilowatt e Osservatorio Maschile, con questo festival vogliamo ‘partire da noi’ per fare in modo che anche gli uomini salgano a bordo dell’evoluzione in corso, occupandoci di temi fondamentali in modo nuovo, cioè dal punto di vista maschile.
Una riflessione sulla mascolinità
Vogliamo proporre una riflessione allargata sulla decostruzione della mascolinità egemone, partendo dalla specificità del punto di vista maschile. In ascolto verso le voci delle donne che per prime subiscono gli effetti del potere maschile, alla ricerca di una chiave che ci permetta di ripensare dall’interno cosa significhi essere un uomo
Quanti e quali i danni di un sistema di potere che consegna privilegi non richiesti? Come fare a pensare nuove strade per un maschile non oppressivo, partendo dall’educazione affettiva fino al contrasto alla violenza sulle donne?