Un murale per Edera De Giovanni
Un murale per Edera De Giovanni
5 mesi fa
Corte Tre
34, Via Nicolò dall'Arca, Bolognina, Navile, Bologna, Emilia-Romagna, 40129, Italia
common.add_to_calendar
event.download_flyer

12 novembre 2023 – 79° anniversario della “Battaglia della Bolognina” Via Niccolò Dall’Arca 34 -

Parteciperanno:
Pino Cacucci – scrittore Gianni Iannantuono – ANPI Bolognina
Elena Monicelli – Scuola di Pace di Monte Sole
PLAT – Piattaforma di Intervento Sociale
Archivio dei Movimenti di via Avesella

Per tutta la durata dell’iniziativa: Rinfresco meticcio, cibo e bevande.

Una corte popolare, uno sportello sociale, un archivio storico, l’associazione partigiani di quartiere, una scuola di pace, un grande narratore. Questi gli ingredienti che all’ombra della figura di Edera, raffigurata da Emeid sul muro dei palazzi di via Dall’Arca 34, daranno vita alla iniziativa di intitolazione ufficiale dell’opera alla prima donna partigiana combattente caduta nella Resistenza italiana. Era il maggio di quest’anno quando, come la primavera, fioriva sulle case popolari il viso determinato di Edera, giovanissima partigiana dell’Appennino bolognese caduta per la libertà il 1 aprile 1944. La sua storia è raccontata dallo scrittore Pino Cacucci nel libro “Nessuno può portarti un fiore” e, da un punto di vista storiografico, nell’opuscolo “Si chiamava Edera” dell’Archivio dei movimenti di via Avesella, uscito proprio in concomitanza alla realizzazione dell’opera. Il suo messaggio è stato raccolto e rilanciato da PLAT – Piattaforma di Intervento Sociale che proprio sotto il murale è aperta coi suoi sportelli di lotta e organizzazione sui temi della casa e della giustizia sociale.

Corte 3, che ha accolto i capelli al vento di Edera in bicicletta, è luogo di sperimentazione di percorsi di urbanizzazione meticcia, giovane e inclusiva. La conservazione della memoria storica della Resistenza e dei suoi valori nel quartiere è il compito dell’ANPI Bolognina che, già presente a maggio, getta un ponte tra passato e presente, tra le lapidi esistenti da preservare e nuovi linguaggi visivi con cui comunicare