Nucleare 40 anni dopo
Nucleare 40 anni dopo

Nucleare quarant’anni dopo: la vecchia/nuova sfida dei movimenti Il declino dell’egemonia statunitense ha aperto una transizione egemonica non lineare, dove l’affermarsi di una competizione multipolare riporta in primo piano la conflittualità armata tra grandi potenze militari. Ritorna l’orizzonte della guerra nucleare che, dalla fine della Guerra Fredda, sembrava scongiurato.

E ancora, la frammentazione tra blocchi sta disgregando la globalizzazione economica a guida euro-atlantica, accelerando la competizione sull’approvvigionamento di materie prime e sul controllo e direzionamento dei flussi globali del commercio che, di fronte alla sfida della digitalizzazione e della crisi climatica, riporta in primo piano la questione energetica, cioè di nuovo, la questione del nucleare, che, in Italia soprattutto, sembrava chiusa dagli anni Ottanta.

Nucleare militare e nucleare civile, bomba atomica e centrali nucleari sono la messa a terra concreta del riarmo della società, laddove una base militare (dove sono custoditi gli ordigni atomici) e una centrale nucleare (dove è custodito il nocciolo radioattivo) sono equivalenti in termini di militarizzazione del territorio e di controllo dei processi. Ma anche premessa inquietante di catastrofe nucleare (in caso di guerra atomica) e climatica (vedi Three Mile Island, Chernobyl, Fukushima…).

Gli anni Ottanta si diceva, anni in cui l’ultimo atto della Guerra Fredda e l’incidente di Chernobyl mettevano sul piatto la questione nucleare in tutto il mondo, agita da governi e movimenti, in una tensione tra guerra e disarmo, energia padrona e transizione, sullo sfondo di mobilitazioni pacifiste, antimperialiste e ambientaliste.

Ne parleremo con:

Angela Santese, ricercatrice Unibo in Storia e istituzioni delle Americhe, con cui approfondiremo, a partire dal suo libro “La pace atomica. Ronald Reagan e il movimento antinucleare (1979-1987)”, come negli Stati Uniti, nello scenario della cosiddetta Seconda Guerra Fredda, la questione nucleare è stata campo di battaglia tra movimenti e istituzioni nel determinare...

Pinuccio De Biase, storico militante del Laboratorio Crash! e protagonista in prima linea delle lotte che proprio in quegli anni avevano portato alla formazione in Italia del Coordinamento Nazionale Antinucleare e Antimperialista (perno organizzativo del cosiddetto “Movimento Anti-Anti”), con cui, a partire dai temi sollevati allora, proveremo a muovere i primi passi per un’analisi del nostro presente complesso, stretto tra molteplici linee di frattura in cui guerra e militarizzazione della società, crisi climatica e sfruttamento dei territori, sono inesorabilmente avviluppati.

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In concomitanza con l’iniziativa di dibattito sarà allestita una mostra documentaria sul “Movimento Anti-Anti” realizzata con materiale conservato presso l’Archivio Storico dei Movimenti di via Avesella 5/A

L’iniziativa si svolge nell’ambito degli EVENTI COLLATERALI della CLIMATE JUSTICE UNIVERSITY

https://www.bolognaforclimatejustice.it/climatejusticeuniversity/

5 mesi fa
Archivio Via Avesella
Via Avesella 5/A
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