Non serve la sfera di cristallo per sapere che ci aspettano inverni più brevi, più caldi, con meno neve dal cielo e meno durevole a terra. Lo sci da discesa è destinato ad essere un’attività sempre più energivora, inquinante, costosa, elitaria, assetata d’acqua e di denaro pubblico. Invece, mentre tutti discutono del cambiamento climatico, sulle montagne tra l’Emilia e la Toscana si parla di allargare le stazioni sciistiche, di creare il più vasto comprensorio dell’Appennino settentrionale, e pazienza se lassù c’è più vento che neve, e un’unica vetta, il Cimone, che supera di poco i duemila metri.
Cosa prevede il progetto? Quali sono gli impatti e i costi?
E quali le alternative?
Ne parleremo con:
- Wu Ming 2 (scrittore)
- Marta Ginanneschi (antropologa)
- Vinicio Ruggeri (Club Alpino Italiano)
L'incontro segue la presentazione del libro 'IInverno liquido, un libro di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli' organizzata dal comitato “Un altro Appennino è possibile”, in collaborazione con la libreria Modo Infoshop e in programma l'11 febbrario
(foto di copertina: Michele Lapini)